Perchè parlare ancora di Resistenza

                                                                

La Resistenza è un punto fondamentale  della nostra memoria storica  ed è da considerarsi certamente elemento  fondante della nostra democrazia ed è per questo che le tematiche ad essa connesse sono, ancora oggi, estremamente interessanti ed efficaci anche per la formazione consapevole delle nuove generazioni .

Il tramandare la storia della Resistenza nel tempo presente può, dunque, fornire due obiettivi:

 Il primo è la ricostruzione storica, attraverso l’uso delle fonti documentarie e di memoria, degli avvenimenti, dei contenuti politici e delle componenti sociali che connotarono il duro periodo  della guerra di liberazione in Italia e la cultura politica antifascista così come definita dal testo costituzionale.

Il secondo obiettivo è quello dell’educazione all’uso della memoria.

In una società, ormai, priva di memoria come quella in cui viviamo, diventa essenziale consentire alle nuove generazioni di confrontarsi  con la memoria del passato.

Nell’ambito familiare questo “tramandare la memoria”  non avviene più e quindi i giovani sono condotti a vivere un eterno presente senza punti critici di riferimento in una società dell’incertezza che si concretizza in precarietà di lavoro e scelte esistenziali.

Vero è che la mancanza di valori “forti” può ampliare la libertà del singolo, ma può anche, senza parametri conoscitivi di riferimento, massificare, o meglio, globalizzare aspirazioni e necessità determinando, in questo modo,  insicurezza e incertezza del futuro.

In base a ciò la Resistenza, come pochi altri avvenimenti storici,  può ben  divenire un “incipit” molto stimolante per esercitare l’individuale uso critico della ragione e il confronto con valori diversi da quelli da cui siamo, quotidianamente, circondati.

Per questi motivi, a quasi 70 anni dalla Guerra di Liberazione, siamo ancora qui a parlare di Resistenza perché l’argomento costituisce, senz’altro, un elemento che possa educare il singolo ad una coscienza critica ed all’esercizio della memoria per una consapevole formazione del cittadino di domani.

[Walter Spinetti]

 

 

...Fino a quando !? ovvero " Quousque tandem abutere, (...nome a piacere), patientia nostra? "

Nuove prospettive si presentano sull’orizzonte del quadro

politico italiano… soprattutto le parole d’ordine sono ottimismo, elasticità, disponibilità, affidabilità… parole che sento pronunciare , ormai, da troppo tempo e mi ricordano parole pronunciate da altri leaders  politici che chiedevano (circa 40 anni fa in piena austerity):  “Italiani ancora un piccolo sacrificio” !  .

In questi  40 anni l’italiano medio si è sacrificato e, ancora oggi, continua a sacrificarsi… mi chiedo: fino a quando potranno abusare della nostra elasticità, disponibilità, affidabilità e anche… ingenua credulità ?

… fino a quando !?      

  [ Walter Spinetti ]

La Stupidità del potere ovvero il Potere della stupidità...

Intorno al concetto di stupidità che affligge l’odierna società ci sono molte idee: certamente è all’origine di tutte le azioni umane che comportino poi  lo scaturire di problemi di facile o ardua risoluzione.

 Tuttavia l’aspetto più intrigante della stupidità è quando, essa, non sia la causa effettiva del male che deriva, poi, dalle nostre azioni atte a risolvere una situazione apparentemente stupida….  in questi casi si suol dire che, forse, la cura è peggiore del male.
  

A volte si realizzano azioni intelligenti, ma questo non esclude la possibilità, appunto, che le si facciano perché se ne compiano anche di stupide. Nel paragonare i due elementi, intelligenza e stupidità, tiriamo automaticamente una linea di confine usando l’una o l’altra, il più delle volte, a seconda della convenienza che ne otteniamo.

   Il danno maggiore, però, si manifesta quando la stupidità non è solo più personale, ma quando essa interagisce in quegli individui che ricoprono, nella scala sociale umana, posti di prestigio o, peggio, di potere non solo economico, ma anche e soprattutto politico.

 

 In questo modo la stupidità, travalicando i confini del personale, si sublima interagendo direttamente e influenzando chi ha intorno: si crea e si consacra ciò che viene definito come il “potere dello stupido”.

  

Nella situazione descritta, tuttavia, si potrebbe ben fermare lo stupido di turno prima che compia azioni discutibili e negative, ma l’esperienza e la storia insegnano che spesso questo non avviene perché, con consapevole noncuranza, chi assiste a questa manifestazione di potere tende a condividere, giustificare e appoggiare piuttosto che, intelligentemente per amore di libertà e giustizia, schierarsi contro.                  

   Comportamento condannabile, questo, forse dettato dalla paura delle conseguenze delle proprie azioni ? Convenienza da cui trarvi un utile ? Stolida massificazione delle opinioni ? In poche parole la morte dell’intelligenza e la nascita della stupidità globale.

In conseguenza di ciò l’elemento potere economico/politico, astutamente acquisito, manipola e aggredisce le menti degli uomini liberi manifestandosi così in tutta la sua stupida pericolosità e gli individui che lo detengono tendono, naturalmente, ad accrescerlo circondandosi di “servi sciocchi” che, rinforzando vuote illusioni nel potente, gli fanno credere di essere l’unico depositario della verità.  
   

In definitiva se si riuscisse a sfatare il mito della nostra moderna società e cioè che astuzia sia sinonimo di intelligenza, potremmo facilmente arrivare alla conclusione che l’aver raggiunto, da parte di alcuni, posti di prestigio o di potere nella scala sociale, non significhi per forza dire che sono stati intelligenti, ma piuttosto, più scaltri e determinati degli altri nel perseguire degli scopi con mezzi non sempre adamantini e sempre e comunque con l’appoggio consapevole della maggioranza conseziente, silenziosa e incapace di assumersi le proprie responsabilità…

 … a chi legge questi miei pensieri  il “compito” di trarre le conclusioni con l’avvertenza che ogni riferimento alla nostra attuale situazione socio-politica è puramente casuale… o forse no ?! 

[ Walter Spinetti ]

 

MAL DI STOMACO

Mangiare, ingozzarsi, appagare anche l'ultimo flebile sussulto dello stomaco, che poi è mente mica stomaco, mangiare tutto, prendere a morsi, rincorrere le cose, consumarle, si consumarle, perchè oggi è oggi domani chissà.

Costretti a vivere alla giornata, privi di prospettiva, schiavi inconsapevoli di una vita che non ci appartiene, corrotti dal marchio, corrotti dalle apparenze, mastichiamo per poi sputare, compriamo per poi riporre ed abbandonare, calpestiamo, calpestiamo la strada disegnata su di un foglio di numeri, linee imprecise di pennarello nero dall'odore acre, acido.

Con le mani grattiamo l'esistenza, rassegnati alla giornata, al fare per formalità, al vivere per conseguenza dell'essere nati, si schiavi, schiavi inconsapevoli di un mondo che è di pochi, camminano spavaldi vestiti della propria inettitudine, abbattono il prossimo con quella dissacrante ignoranza che annega l'animo, eruditi e completi come macchine esposte in un autosalone, spietati figli di spietati genitori, clan votati all'accumulo di carta con cui costruiscono muri verticali che circoscrivono il loro dominio sociale.

Si schiavi, schiavi inconsapevoli sempre di più, ci si muove per raggiungerli, per ottenere quello che loro ottengono, per potere quanto loro, per vivere dolcemente, cullati dal cinismo e dalla inconsapevole natura della propria materiale formazione.

Non vincono battaglie i pochi, non sanno cosa sono, il loro muro non è invisibile, la carta se tanta neanche le ombre fa percepire, oltre il muro la spensieratezza negata, fresca generazione pronta all'ennesimo macello sociale, vittima sacrificale di torbidi macabri rituali, sacerdoti atti a serrare porte.

E noi ardiamo, noi che tutto vediamo scorrere per le loro colpe con disarmonica lentezza, ardiamo del fuoco che è rabbia, pura rabbia, priva di vizi ed alimentata di quelle virtù e da quei sogni di libertà che caricano un guerriero prima dell'imminente battaglia.

AI

 

 

Globalizzazione e Politica

Nei paesi occidentali sono in corso profonde mutazioni funzionali del sistema politico, in larga parte indotte dai processi di globalizzazione. Nel giro di un decennio, o poco più, siamo passati dal dogmatismo manicheo dei fronti ideologici contrapposti nel corso della 'guerra fredda' all'eclissi di qualsiasi dibattito intorno a grandi principi o ad alternative di valore.

Dalla società dell'industria e del lavoro siamo passati alla società postindustriale dominata dalla rivoluzione tecnologico-informatica. Grazie al loro strapotere, le forze economiche sfruttano le dimensioni globali del mercato e si impadroniscono anche delle leve del potere politico svuotando di fatto la sfera pubblica.

La logica della rappresentanza democratica sembra surrogata dalla logica mercantile della pubblicità (commerciale e politica) e il codice politico è contaminato dal codice multimediale della spettacolarità e della personalizzazione.

                                                                                                                                                                                                                                                   (estratto da http://www.juragentium.unifi.it/QJGF/bobbio/alito.htm)

[ Walter Spinetti ]

A mio modesto avviso...

Oggi viviamo in una situazione di crisi etico/morale prima ancora che economica e ciò che è più grave è che  questo appare dato quasi per scontato… normale.

Ci si adagia nei luoghi comuni, si inseguono nostalgie o ci si abbandona al disfattismo. Dobbiamo al contrario recuperare il primato delle idee e la coerenza degli obiettivi. Se si spezzano le basi della cultura e della tolleranza, si chiudono le porte al futuro. La forza delle idee che si fanno “storia” va fissata su ciò che ancora non c’è e che si vuole costruire: passa per la ricerca, l'innovazione e la capacità di confronto. 
La “lezione” che va appresa è quella di cercare incessantemente perché nulla è mai conquistato del tutto ed è necessario che si passi a nuove idee per far strada al vero cambiamento: se non c’è libertà e democrazia tutto muore.

Ma per cambiare è necessario, prima di tutto, iniziare da sè stessi.

E' fondamentale pensarsi e vivere in relazione a ciò che ci circonda nel quotidiano scegliendo consapevolmente in che modo e perché vivere in questo tempo e in questo mondo, riconoscendo il proprio destino ed il futuro che ci obbliga in questo “cammino”.

Non bisogna, tuttavia, lasciarsi vivere ma pensare, custodire e non dimenticare le proprie  memorie ed origini gettando ponti sul futuro e “ribellarsi”, di conseguenza, alla decadenza e al pensiero univoco delle cosiddette maggioranze silenziose: occorrono, infine, coscienze libere che prendano in mano il proprio destino per lottare nel quotidiano costruendolo passo dopo passo… a mio modesto avviso. 

 [ Walter Spinetti ]

ID falsi - le libertà vengono in diverse forme e sapori

Per i bambini universitari americani, i falsi ID sono un vero passaggio per la libertà, la libertà di scegliere le attività sociali per impegnarsi, bere o partecipare a festival musicali. I migliori ID falsi https://kingoffakes.com/sitemap.html che scansione sono quelli che dispongono di tutte le funzioni di sicurezza replicate con cura e mestiere. A tal fine vengono utilizzati impianti industriali situati nei paesi in via di sviluppo. Quindi, non solo questo sito web aziendale Fake IDs aiuta i giovani americani a godersi la vita, ma crea anche posti di lavoro locali nei paesi poveri che li necessitano. Fake IDs http://bit.ly/2yJOxNI è un'impresa veramente globale che aiuta le persone di tutto il mondo!