Presentazione del libro " VIVA' " il 26/04/2016 ore 17 presso Circolo "Giustizia e Libertà" di Roma - Via Andrea Doria 79 sc.B [Metro A Cipro]
Terza figlia di Pietro Nenni, sposò giovanissima il francese Henry Daubeuf, con il quale entrò a far parte della Resistenza in Francia.
Nel 1942 fu arrestata dalla Gestapo e insieme al marito accusata di propaganda gollista e antifrancese. Mentre il marito era trucidato a Mont Valérien l'11 agosto dello stesso anno, Vittoria fu deportata il 23 gennaio 1943 nel campo di sterminio di Auschwitz in Polonia.
Avrebbe potuto salvarsi rivendicando la nazionalità italiana, ma rifiutò, dichiarando di sentirsi francese e di voler seguire la sorte delle compagne di prigionia. Pur non essendo iscritta né al Partito Comunista Francese né alla Sezione Francese dell'Internazionale Operaia, si unì al gruppo dei comunisti francesi.
Dopo essere stata assegnata al lavoro nelle paludi, morì di tifo nell'estate 1943.
Sulla teca che ad Auschwitz la ricorda sono scritte le sue ultime parole:
« Dite a mio padre che non ho perso coraggio mai e che non rimpiango nulla » |
(Vittoria Nenni) |
Pietro Nenni seppe della morte della figlia solo nel maggio del 1945.
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