Autonomia e Libertà sociali
Nel buio degli ultimi avvenimenti politico sociali, di cui sono costellate tutte le fonti d’informazione ufficiali, certamente vengono a decadere, o comunque messi in forte dubbio, quei valori su cui si fonda, o dovrebbe fondarsi, il nostro Paese: se è vero che “democrazia” significhi governo del popolo ciò vuol dire che tutti i cittadini, nessuno escluso, sono coinvolti, se non direttamente, almeno moralmente in ciò che sta accadendo in queste ultime settimane… vedi, per esempio, le varie controversie di Governo e non ultima “Mafia Capitale”.
I cittadini che hanno delegato il loro “potere democratico” dovrebbero nella migliore delle ipotesi cercare di cambiare questo stato di cose, invece, al contrario prevale sempre più spesso il disinteresse, l’abitudine e più pericolosa la giustizia “fai da te”: da tutto questo si profila il pericolo della risorgenza di un potere autoritario prevaricatore e soppressore della giustizia sociale che con la giustificazione della difesa nell’interesse del Paese ne sopprime o ne limita pesantemente le libertà.
Nell’apparente sforzo di promulgare Leggi che salvaguardino il cittadino almeno in ambienti come la Sanità, la Previdenza, l’Istruzione, il Lavoro si producono sempre più tasse e gabelle che impoveriscono, invece di aiutare, il "potere d’acquisto" delle Famiglie.
Quindi, a questo punto, pare estremamente necessaria una moralizzazione della politica o quanto meno del tessuto sociale che ha contribuito alla sua formazione attuale e tutto questo nell’ottica che il singolo individuo, politico o comune cittadino che sia, lo faccia nel più completo altruismo e con la massima comprensione alle altrui esigenze badando a privilegiare, prima dei diritti, i doveri nel più ampio esercizio delle proprie facoltà :
“…Voler questo o quello, agire in questo o in quel modo, comportarmi moralmente o immoralmente, questo è lasciato alla mia facoltà: appartiene al regno del possibile, cioè alla sfera dei miei programmi d'azione. Seguire un certo ideale è per me un'esigenza, non una fatalità: sarà, se così si vuol dire, la soverchiante necessità interiore del mio atto, ma è comunque una necessità determinata, di cui è concepibile la mutazione, e che quindi è affatto diversa da quella per cui io non posso mai non essere io e non essere volontà. Non è, insomma, un destino: è un dovere.” [Guido Calogero]
E ancora:
“La libertà che si deve amare è la libertà altrui; e questa, a sua volta, solo in quanto rispettosa e promotrice di ulteriori libertà altrui”. [Guido Calogero]
L’agire moralmente, quindi, non perché ci sia qualcuno che lo ordini, ma per il fatto che lo si ritenga giusto nella più completa autonomia… non vuote parole, ma solo concreti esempi di vita che vadano ben al di là di ciò che si vede al giorno d’oggi.
BUON NATALE ! [ Walter Spinetti ]