Il voto è espressione di democrazia ma…
…per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana la partecipazione dei cittadini al voto è stata inferiore al 50% degli aventi diritto.
Le odierne elezioni regionali della Calabria e dell’Emilia Romagna, ampiamente, lo dimostrano. Un indice preoccupante per lo stato di salute della democrazia del nostro Paese.
Da alcuni anni la partecipazione al voto degli italiani è sempre più diminuita e l’attuale classe politica non mi pare si sia posto seriamente il problema e, anzi, risulta evidente una malcelata supponenza in merito allo stesso.
Le cause potrebbero essere molteplici e le spiegazioni complesse e imbarazzanti.
La mancata partecipazione al voto dimostra che la gran parte degli italiani, a prescindere dal raggruppamento politico, non si sente più rappresentata dalla attuale classe politica.
I partiti politici non hanno più programmi e non si riesce più a distinguere la destra dalla sinistra o dal centro.
Il disagio sociale è in continua crescita e con esso aumentano i disoccupati, i cassaintegrati, la pressione fiscale.
Ai giovani si prospetta un futuro nebuloso e peggiore dell’attuale situazione.
La maggior parte dei servizi della pubblica amministrazione sono soffocati dall'inefficienza.
E’ imbarazzante andare a votare senza sapere per cosa votare e senza sapere, soprattutto, quali scelte fare, essendo tuttavia consapevoli che il proprio voto, espressione di democrazia, sarà manipolato ed usato a seconda di circostanze che esulano da ogni forma di onestà intellettuale.
Di conseguenza è riduttivo votare soltanto per scegliere un candidato piuttosto che un altro. Se poi i candidati eletti riescono in breve tempo a deludere le aspettative di chi li ha votati, è naturale che da qui ne consegua che la partecipazione al voto da parte degli italiani venga meno.
La democrazia italiana e con essa la politica è gravemente malata per tutti i veleni che le sono stati propinati nel tempo.
Urge una terapia disintossicante, ma anche la presenza di bravi e scrupolosi “medici” che sappiano praticarla.
[ Salvatore Rondello ]