Perchè parlare ancora di Resistenza
La Resistenza è un punto fondamentale della nostra memoria storica ed è da considerarsi certamente elemento fondante della nostra democrazia ed è per questo che le tematiche ad essa connesse sono, ancora oggi, estremamente interessanti ed efficaci anche per la formazione consapevole delle nuove generazioni .
Il tramandare la storia della Resistenza nel tempo presente può, dunque, fornire due obiettivi:
Il primo è la ricostruzione storica, attraverso l’uso delle fonti documentarie e di memoria, degli avvenimenti, dei contenuti politici e delle componenti sociali che connotarono il duro periodo della guerra di liberazione in Italia e la cultura politica antifascista così come definita dal testo costituzionale.
Il secondo obiettivo è quello dell’educazione all’uso della memoria.
In una società, ormai, priva di memoria come quella in cui viviamo, diventa essenziale consentire alle nuove generazioni di confrontarsi con la memoria del passato.
Nell’ambito familiare questo “tramandare la memoria” non avviene più e quindi i giovani sono condotti a vivere un eterno presente senza punti critici di riferimento in una società dell’incertezza che si concretizza in precarietà di lavoro e scelte esistenziali.
Vero è che la mancanza di valori “forti” può ampliare la libertà del singolo, ma può anche, senza parametri conoscitivi di riferimento, massificare, o meglio, globalizzare aspirazioni e necessità determinando, in questo modo, insicurezza e incertezza del futuro.
In base a ciò la Resistenza, come pochi altri avvenimenti storici, può ben divenire un “incipit” molto stimolante per esercitare l’individuale uso critico della ragione e il confronto con valori diversi da quelli da cui siamo, quotidianamente, circondati.
Per questi motivi, a quasi 70 anni dalla Guerra di Liberazione, siamo ancora qui a parlare di Resistenza perché l’argomento costituisce, senz’altro, un elemento che possa educare il singolo ad una coscienza critica ed all’esercizio della memoria per una consapevole formazione del cittadino di domani.
[Walter Spinetti]