SANTINO SERRANO’ PARTIGIANO SICILIANO

Il 6 agosto 2020 è morto a Catania Santino Serranò, all’età di 97 anni, l’ultimo partigiano vivente dei tanti siciliani che parteciparono alla Lotta di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’ANPI Sicilia lo ricorda come “una figura integerrima che ha contribuito a liberare l’Italia, martoriata e disonorata dalle atrocità fasciste” esprimendo “condoglianze alla famiglia, e solidarietà all’ANPI di Catania”.

Nato a Siracusa il 23 aprile del 1923, residente da tanti anni nel capoluogo etneo, all’atto dell’armistizio del’8 settembre era militare nella Marina in Liguria, nel presidio di La Spezia. Successivamente, dopo un breve periodo di rifugio a Vezzano Ligure, si aggregò alle formazioni partigiane operative in Liguria. Per lungo tempo fece parte della Brigata Lunigiana di “Giustizia e Libertà”, comandata da Amelio Guerrieri, nel battaglione  ”Antonio Cintoli”  operativo nella IV^ zona.

 Santino Serranò partecipò alla battaglia del Monte Gottero, uno degli episodi più rilevanti della Lotta di Liberazione nella provincia di La Spezia.

Il 20 gennaio 1945 da parte di 20.000 nazifascisti iniziò un grande rastrellamento contro le formazioni partigiane, composte da oltre 2.500 unità, che si trovavano nell’area della IV^ Zona. La battaglia e le operazioni di sganciamento durarono per molti giorni. Grandissime le difficoltà e le perdite della formazione di  ”Giustizia e Libertà”.

Serranò, dopo lunghe peripezie vissute con il suo battaglione, in una zona totalmente ricoperta dalla neve, martoriato dal freddo intenso, riuscì a salvatasi dall’accerchiamento nazifascista.

La Colonna Giustizia e Libertà fu la più numerosa tra le formazioni partigiane, diretta emanazione del Partito d’Azione, apparve a La Spezia dopo il 25 luglio 1943.

Le radici della sua storia si trovano a Val di Termini e a Torpiana di Zignago tra il dicembre 1943 e il febbraio 1944; la formazione nacque, in parte sotto la spinta di alcuni rappresentanti del Partito d’Azione, tra i quali il genovese Giulio Bertonelli, in parte con il decisivo apporto di elementi locali, quali il gruppo di uomini raccolti attorno alla figura di Vero Del Carpio (Boia); la sua “banda” accoglierà anche gli uomini del vezzanese Gruppo Bottari.

Torpiana fu anche la prima sede del Comando Militare del C.L.N.P. spezzino, già sotto il coordinamento di Mario Fontana.

La Colonna “Giustizia e Libertà” fu dislocata nelle zone di Zeri, Rossano, Sesta Godano, Rocchetta e Calice e operò, in una prima fase, col nome di Brigata d’Assalto Lunigiana (ufficialmente dal marzo ’44). Il suo comandante fu Vero del Carpio (Boia). Il Comando fu situato sul Monte Picchiara, almeno fino al rastrellamento del 3 agosto. Il Monte Picchiara fu inoltre sede del campo base ove atterravano i materiali lanciati dagli alleati.

Dopo il rastrellamento del 3 agosto ’44 la Colonna fu divisa in 6 compagnie che formano due battaglioni. Il primo, il Val di Vara, sotto il coordinamento di Daniele Bucchioni (Dany), il secondo, lo Zignago, agli ordini di Ermanno Gindoli.
Vero Del Carpio fu il comandante della Colonna fino al momento in cui, passate le linee nel novembre ’44, si recò nell’Italia liberata, a Firenze, continuando la sua opera in favore della Resistenza. Lorenzino Tornabuoni (Cino, Otello) ereditò il ruolo di Del Carpio nella formazione.

Negli ultimi anni, Santino Sorgonà è stato presidente onorario dell’ANPI di Catania, partecipando sempre, con grande entusiasmo, vigore e lucidità, alle iniziative in memoria delle lotte partigiane e nella ricorrenza del 25 Aprile, Giornata della Liberazione.

Santino Serranò rappresenta anche un’importante testimonianza storica a dimostrazione che la lotta partigiana di Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo fu una lotta di tutti gli italiani, inclusi i numerosi meridionali che diedero un notevole contributo con la Loro partecipazione.

Roma, 08 agosto 2020

                                                                                             [ Salvatore Rondello ]

Si ringrazia Gianluca Mangano, socio di questo Circolo per aver segnalato la scomparsa del partigiano Santino Serranò, commemorato anche sulle pagine del giornale “La Sicilia”.

                                                               [ pubblicato a cura di Administrator ]

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