Ricordo della strage nazi-fascista di Fivizzano (17-25 agosto 1944)
Il Circolo “Giustizia e Libertà” di Roma condivide pienamente il discorso del Capo dello Stato fatto oggi a Fivizzano in ricordo l’eccidio nazi-fascista.
Una commemorazione piena di valori e contenuti per i quali il Circolo “Giustizia e Libertà” si è sempre battuto sin dalla sua fondazione nel 1948.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando la strage di Fivizzano alla presenza del Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank Walter Steinmeier, ha detto: “Occorre guardare con consapevolezza agli orrori delle stragi nazifasciste. L'Unione Europea, uno degli spazi di libertà più grandi al mondo è nata in reazione a quella tragedia, la cui responsabilità va addossata a chi aveva in spregio la democrazia, gente a cui fu permesso di esercitare in potere assoluto. Bisogna impedire che si creino le condizioni in cui possa riprodursi una distorta idea di nazione”.
Tema molto delicato, in questa parte della Toscana, quello delle stragi naziste del '44. Il 12 agosto a Sant'Anna di Stazzema i morti furono 560. Dieci giorni dopo, nella zona di Fivizzano, 401. Tra Versilia e Lunigiana mille vittime in una decina di giorni: una vera e propria guerra nella guerra. Da anni quelle giornate vengono ricordate, insieme, dai capi di Stato di Italia e Germania. Così oggi Mattarella ha percorso le strade di questa cittadina della Lunigiana a fianco di Steinmeier. I due Capi di Stato hanno deposto insieme una corona di fiori al monumento che ricorda quei morti. La gente ha applaudido con vera partecipazione.
C'è chi grida lunga vita alla Costituzione. Steinmeier rivoltosi a Mattarella, ha notato: “Lei è davvero amato ...”. Mattarella per rispondere ha aspettato l'intervento nella cerimonia che si è svolta pochi minuti dopo nella piazza principale dove ha esordito: “La perdita di fiducia nei valori al centro della storia europea, come il rispetto della vita e della libertà individuale e collettiva, permisero a regimi che avevano in spregio la democrazia di giungere ad esercitare un potere assoluto. Fu la notte delle coscienze che condusse a immani tragedie, e ora il ricordo ci impone di guardare con consapevolezza mai attenuata a quei fatti. Ben sapendo, però, che è qui che ha avuto inizio il percorso che ci ha portato alle nostre Costituzioni ed al successivo percorso di integrazione europea, che è la nostra comune prospettiva storica. A dimenticarsene si farebbe un danno senza precedenti o quasi”.
Steinmeier non ha avuto remore nel manifestare la sua “vergogna”. Lo ha detto nel suo intervento in un bell'italiano, in cui ha ammesso: “E’ infinitamente difficile per un tedesco venire in questo luogo. Se la Germania non ha fatto nulla per molti anni per riconoscere le proprie responsabilità, i superstiti e le loro famiglie mantengono intatto il diritto alla memoria. Perché chi conosce il passato è pronto per lo spirito europeo mentre chi dimentica è esposto ai pericoli dell'intolleranza e della violenza. E questo vale soprattutto in un momento in cui il veleno del nazionalismo torna ad infiltrarsi in Europa”.
Mattarella ha rincarato la dose: “Dimenticare equivarrebbe ad una fuga da noi stessi, da quello che autenticamente è la nostra Repubblica. Anche perché le cose hanno spesso la tendenza a ripetersi. Quindi, è nostro dovere impedire che si creino le condizioni in cui tutto ciò possa riprodursi, soprattutto nell'Unione Europea, uno dei più grandi spazi di libertà esistenti al mondo. E che, come tale, va difeso”.
Il Presidente Sergio Mattarella in questo particolare momento della vita della Repubblica italiana è impegnato affinchè la democrazia e la libertà nel nostro Paese possano continuare ad essere rappresentati. Ma è la coscienza degli italiani che per prima deve sapere difendere questi valori e mantenerli ai livelli più alti.
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